
8 febbraio 2014

31 Gennaio 2014

21 gennaio 2014

19 gennaio 2014

13 Gennaio 2014

8 Gennaio 2014

7 Gennaio 2014

2 Gennaio 2014

31 ottobre 2012

28 ottobre 2012

fonte: http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2012/10/25/Procreazione-nuovo-metodo-embrioni-3-genitori_7688860.html

25 ottobre 2012

24 ottobre 2012

Data: 11 ottobre 2012

fonte: http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2012/09/18/-Spegnere-proteina-puo-salvare-ictus-_7493668.html

fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/14591-l-olio-di-cocco-combatte-la-carie?refresh_ce

fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-08-22/cura-corde-vocali-101235.shtml?uuid=AbKQ5yRG

fonte: http://salute.agi.it/primapagina/notizie/201208071557-hpg-rsa1028-ossitocina_ha_ruolo_importante_nella_sindrome_di_williams

fonte: http://it.ibtimes.com/articles/34085/20120729/google-cancro-al-seno-cloud4cancer-brittany-wenger.htm

fonte: http://www.mondobenessereblog.com/2012/07/18/allergie-punture-api-vespe/

fonte: http://salute.agi.it/primapagina/notizie/201207131345-hpg-rsa1031-scoperta_mutazione_genetica_che_aiuta_a_prevenire_alzheimer

fonte: http://www.julienews.it/notizia/cyber-scienza-e-gossip/addio-amniocentesi--il-dna-fetale-con-un-test-ematico-/116041_cyber-scienza-e-gossip_5_1.html

3 Luglio 2012

La ricetta consiste nel migliorare la prevenzione e la cura delle malattie cardiovascolari. La conferma giunge anche da un altro dato: dagli anni Ottanta ai giorni nostri si sono registrate ogni anno quasi quarantamila morti in meno per malattie cardiovascolari. Si è riusciti a ritardare l’età di insorgenza di molte malattie di cuore e ciò che prima avveniva più spesso a 55-60 anni, per esempio un infarto, ora avviene a 70 anni. Si tratta dei dati forniti in occasione del primo congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) a Verona. “Nel corso di 50 anni – dice il presidente SICGe, Niccolò Marchionni – l’attesa di vita è cresciuta di 14 anni. I motivi sono: una maggiore prevenzione delle malattie cardiovascolari (solo questa incide per il 51 per cento nel ridurre la mortalità), con maggior cura di ipertensione e ipercolesterolemia, successo delle campagne anti-fumo, e migliori cure e procedure della cardiochirurgia che hanno consentito di programmare interventi fino a qualche anno impensabili anche nei 70enni, oggi eseguiti con successo anche nei 90enni''.
2 Luglio 2012FONTE: http://cervelliamo.blogspot.it/2012/07/il-cuore-degli-italiani-migliora-si.html
Amore e sesso riguardano due diverse aree cerebrali: Una ricerca svolta dalla Concordia University di Montreal in collaborazione con l’Università di Ginevra ha portato all’identificazione delle aree cerebrali più coinvolte nello sbocciare del sentimento amoroso e nel manifestarsi del desiderio sessuale, individuando una vera e propria mappa dell’amore. A sorpresa, è stato verificato che sono due diverse zone del cervello, in particolare del corpo striato, struttura racchiusa in profondita’ tra i lobi temporale e frontale della corteccia cerebrale, a determinare il desiderio sessuale e il sentimento d’amore. Le due zone sono connesse, ma comunque distinte: l’area attivata dal desiderio sessuale viene in genere ‘accesa’ anche da altri piaceri legati alla sfera sensoriale, come ad esempio il cibo, mentre l’area attivata dall’amore è definita ‘area della ricompensa', ed è coinvolta in tutte le forme di dipendenza e di mantenimento di abitudini che danno un ritorno piacevole, come può esserlo un sereno ed appagante menage di coppia. "La sorpresa maggiore - ha dichiarato Jim Pfaus, del dipartimento di psicologia dell'università canadese - è consistitta nella scoperta che proprio quest’ultima zona, la cosiddetta 'area della ricompensa' é la stessa coinvolta nelle dipendenze dalle droghe". In altre parole, il sesso dà piacere puro, mentre la fedeltà e l’abitudinarietà tendono a creare dipendenza, determinando il passaggio dalla semplice attrazione fisica al sentimento d'amore.
21 Giugno 2012
( a cura di irene palladini da ' today ' )
Informazioni Sugli Integratori Per La Tintarella E Le Sostanze Sgradite: Una pillola al dì e ci abbronziamo di sicuro. Colorito omogeneo e duraturo, nessun eritema e soprattutto un assetto pronto a contrastare i danni delle radiazioni solari dall’interno, oltre che con l’utilizzo di creme solari. Questo è ciò che promettono gli integratori per la tintarella ideale. Si tratta di un mix di antiossidanti, talvolta con tirosina, presunto stimolante della melanina, ma in alcuni casi con qualche sostanza sgradita, come emerge dallo studio di 12 fra i prodotti più diffusi, selezionati dal Salvagente dal database delle Farmacie comunali riunite di Reggio Emilia...(CONTINUA)
6 Giugno 2012
Walt Disney E I Coniugi Obama Stoppano Gli Spot Di Cibi Spazzatura: Stop agli spot di alimenti nocivi nei programmi e prodotti per bambini. Se la decisione proviene da un gigante dell'entertainment come la Disney, con in più l'avallo della first lady Michelle Obama, la cosa è destinata ad avere un grande impatto, condizionando anche le mosse dei concorrenti. Topolino è sceso in campo contro l'obesità infantile. Alla presenza della moglie del presidente Obama, impegnata in prima persona per promuovere un'alimentazione sana per i più piccoli, l'amministratore delegato della Walt Disney, ovvero Robert Iger ha comunicato che l'azienda imporrà precisi "paletti" alle pubblicità alimentari, mettendo al bando dai suoi canali televisivi, stazioni radio e siti internet le pubblicità di cibi spazzatura...(continua)
6 Giugno 2012
Messo a punto un intervento medico per smettere di russare: Presso il Policlinico di Milano è stato realizzato un nuovo intervento per smettere di russare. La metodologia, molto poco invasiva e reversibile (a differenza di quelle classiche), è stata definita «delle tende a pacchetto» in quanto sfrutta lo stesso principio di quel tipo di tende: prevede di sollevare, come una cortina, i tessuti della gola, senza asportare nulla. Sui primi venticinque pazienti operati ha funzionato. «Il russamento accade quando l'ugola e il palato molle si allungano o si ingrossano, per vari motivi, venendo a contatto con la parete posteriore della gola e vibrando», afferma l'otorino-laringoiatra Mario Mantovani, creatore della nuova tecnica. «L'operazione avviene in anestesia generale: attraverso l'inserimento di fili di sutura, tirati e poi annodati, si sollevano i tessuti dell'ugola e del palato, in maniera da facilitare il passaggio dell'aria. In tal modo si blocca la vibrazione delle mucose e, di conseguenza, nel sonno cesserà il tipico rumore fastidioso...(CONTINUA)
5 Giugno 2012
fonte: http://cervelliamo.blogspot.it/2012/06/smettere-di-russare-con-una-nuova.html
Ottenute cellule cardiache anti-rigetto dalle cellule cutanee: Dalle cellule della pelle si possono ricavare cellule cardiache sane: questa è l’ultima frontiera della ricerca sulle staminali che regala nuove speranze a chi ha riportato danni al cuore e nuove cellule cardiache cucite su misura del paziente. Uno studio israeliano, pubblicato sull'European Hearth Journal, sostiene infatti l'efficacia di una nuova tecnica messa a punto nei laboratori del Technion- Israel Institute of Technology di Haifa. Non si tratta della prima terapia sperimentale volta a «ricostruire» le aree cardiache danneggiate da un infarto, ma la vera innovazione sta nel punto di partenza. I ricercatori israeliani, infatti, hanno utilizzato cellule epiteliali di due pazienti precedentemente colpiti da infarto per generare cellule cardiache compatibili con il cuore stesso dei donatori. Gli scienziati hanno prelevato le cellule del tessuto epiteliale da due pazienti di 51 e 61 anni e le hanno riprogrammate per portarle a uno stato di immaturità, infettandole con un virus che portava con sé tre geni pluripotenti. Questi ultimi, come hanno chiaramente definito due studi datati 2007, sono in grado di fatto di riportare indietro l'orologio biologico delle cellule umane, facendole regredire a uno stadio indifferenziato paragonabile a quello embrionale...(CONTINUA)
23 Maggio 2012
Un minuscolo cuore artificiale salva la vita a un bimbo di 16 mesi: Salvato dalla scienza e dal progresso un bambino di soli sedici mesi di età. Il piccolo di 16 mesi era in gravi condizioni e non sarebbe mai sopravvissuto all’attesa del trapianto di cuore compatibile. E' stato salvato da un cuoricino artificiale lungo solo cinque centimetri e largo un centimetro, cuoricino mai utilizzato in precedenza e giunto direttamente dagli Stati Uniti grazie a un permesso speciale della Food and drug Administration e all’autorizzazione del ministero della Salute. Otto ore di intervento, realizzato due mesi fa presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. L’intervento è stato illustrato alla giornata nazionale della donazione degli organi. Il cuoricino artificiale non era mai stato impiantato su un essere umano, è infatti un dispositivo ancora in fase di sperimentazione nell’ambito di un programma di ricerca americano del National Institutes of Health...(CONTINUA)
22 Maggio 2012
Le apnee notturne possono aumentare il rischio di tumore: Le apnee notturne, ovvero i disturbi respiratori che accadono durante il sonno, potrebbero causare un aumento del rischio di cancro. Ad affermarlo c'è un recente studio statunitense svolto nell’Università del Wisconsin. I ricercatori hanno studiato gli effetti delle apnee su modello animale, scoprendo che tale disturbo potrebbe essere associato alla mortalità dovuta al cancro “E’ ancora presto per dire che i disturbi respiratori nel sonno provochino il cancro o contribuiscano al suo sviluppo, ma gli studi sugli animali hanno dimostrato che l'ipossia intermittente (ovvero un inadeguato apporto di ossigeno), che caratterizza l'apnea del sonno, promuove l'angiogenesi (aumento di crescita vascolare) e lo sviluppo dei tumori”, spiega F. Javier Nieto a capo della facoltà di Medicina del Wisconsin...(CONTINUA)
22 Maggio 2012
Cosa fare per evitare il reflusso gastroesofageo: Anche in Italia il reflusso gastroesofageo colpisce sempre di più, circa il 20-25% della popolazione generale, favorito da cattive abitudini alimentari e stili di vita non salutari. Lo conferma una ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (composto da medici e dietisti, vedi scheda di seguito) svolta su un campione di circa 7000 soggetti di età superiore a 25 anni. Il principale sintomo, la fastidiosa sensazione di bruciore localizzata nella parte medio-inferiore dello sterno, è causato dal contenuto dello stomaco che refluisce nell’esofago. Il reflusso si verifica principalmente dopo i pasti, viene favorito dalla posizione orizzontale o piegata in avanti, e dall’assunzione di eccessive quantità di cibi grassi, condimenti piccanti, cioccolato, caffè, alcol e bevande gassate. Inoltre, colpisce con maggiore frequenza i fumatori e soggetti che assumono particolari farmaci. “È importante ricordare come il bruciore retrosternale insieme al rigurgito non siano gli unici sintomi della malattia – spiega Davide Festi, Professore Ordinario di Gastroenterologia, Università di Bologna – che si può manifestare infatti anche con disturbi apparentemente non correlati all’apparato digerente, come la tosse, la laringite, l’asma o un dolore toracico”.Per effettuare la ricerca, l’Osservatorio Nutrizionale ha individuato alimenti e bevande considerati “aggressivi” (come cioccolato, carni grasse, caffè, bevande gassate e tè) e cibi “protettivi”, come la maggior parte della frutta ad esclusione degli agrumi (inseriti tra gli alimenti aggressivi), verdura e legumi (cavoli, carote ecc.), olio extravergine d’oliva e pane integrale. Sono state calcolate mediamente le porzioni introdotte settimanalmente da soggetti di entrambi i sessi, distinguendo tra fumatori e non fumatori. I dati hanno evidenziato che gli uomini introducono un numero di porzioni settimanali di “cibi aggressivi” maggiori delle donne. Mediamente le porzioni settimanali “aggressive” sono 33,6 (31,5 per le femmine e 37 per i maschi), mentre è emerso che la quantità di porzioni “protettive” introdotte rimane basso, mediamente 23,3, (24,2 per le femmine e 21,9 per i maschi)...(CONTINUA)
6 Maggio 2012
FONTE:http://www.romagnagazzette.com/2012/05/05/reflusso-gastro-esofageo-sempre-piu-persone-ne-soffrono-quali-cibi-e-abitudini-evitare/
Per sconfiggere i batteri meglio disarmarli e lasciarli vivere: La prossima strategia nella guerra contro i batteri potrebbe essere quella di disarmarli senza ucciderli. La resistenza agli antibiotici, infatti, viene sviluppata dai batteri come risposta ad antibiotici sempre più dannosi e costosi da progettare, ma eliminare le loro armi molecolari senza uccidere i batteri potrebbe risolvere questo problema, come suggerisce uno studio della Monash University negli Stati Uniti. "Abbiamo scoperto che molti batteri dannosi presentano sulla loro superficie un complesso di proteine chiamato TAM (Translocation and Assembly Module). Questa struttura agisce come pompa molecolare, aiutando a entrare e infettare le cellule del corpo umano", ha spiegato Joel Selkrig, ricercatore a capo dello studio pubblicato su Nature Structure and Molecular Biology. "TAM è un ottimo bersaglio per farmaci antibatterici: un farmaco progettato per inibire il TAM non ucciderebbe il batterio ma lo renderebbe incapace di infettare''...(CONTINUA)
3 Maggio 2012
fonte: http://news.paginemediche.it/it/230/ultime-notizie/microbiologia-e-virologia/detail_176189_per-battere-i-batteri-meglio-disarmarli-e-lasciarli-vivi.aspx?c1=57
L'emicrania 'da gelato' : Il cervello ghiacciato, o emicrania da gelato, è un tipo di mal di testa che si sviluppa in seguito al consumo di gelato, altri cibi molto freddi o bevande ghiacciate. Il fenomeno, che può provocare rapide fitte nella zona delle tempie o dolori più diffusi al cranio, è noto da tempo, ma gli scienziati non sono mai riusciti a comprenderne fino in fondo cause e dinamiche. Ora uno studio della Harvard Medical School, presentato domenica 22 aprile a San Diego (California), offre nuovi spunti e informazioni per capire che cosa succede nella testa in queste occasioni. In precedenza, altre ricerche scientifiche avevano scoperto che chi soffre di emicrania ha maggiori probabilità di avere a che fare con il cervello ghiacciato. Sulla base di questi risultati, i ricercatori arrivarono alla conclusione che ci fosse qualche meccanismo comune tra i due fenomeni, tanto da iniziare a sfruttare il mal di testa da gelato per studiare l’emicrania. Mal di testa ed emicranie sono difficili da studiare perché si verificano con tempi sostanzialmente imprevedibili. Il fenomeno del cervello ghiacciato può quindi essere sfruttato per indurre il mal di testa e, poiché dura solitamente poco tempo, permette ai ricercatori di analizzare il modo in cui il mal di testa si forma e poi sciama fino a scomparire. Il team di ricerca della Harvard Medical School, coordinato da Jorge Serrador, ha indotto il cervello ghiacciato in tredici volontari. Per l’esperimento non è stato utilizzato il gelato, ma un bicchiere di acqua molto fredda da bere con una cannuccia, avendo cura di spingere il liquido verso il palato con la lingua. A ogni volontario è stato poi chiesto di segnalare quando iniziava l’attacco e di segnalare la fine dello stesso...(CONTINUA)
23 Aprile 2012
fonte: http://www.ilpost.it/2012/04/23/mal-di-testa-gelato/
Scoperti quattro geni correlati alla comparsa dell’Alzheimer: L’efficenza di una parte del nostro cervello deputata alla gestione della memoria e all’apprendimento, ovvero l'ippocampo, dipenderebbe da quattro geni. Infatti, la perdita dell’efficenza sarebbe scaturita da un restringimento di questa area cerebrale. La scoperta è stata effettuata da un team di ricercatori della University of California di Los Angeles e i risultati sono stati pubblicati su 'Nature Genetics'. Per questa ricerca sono stati impegnati ben duecento ricercatori, i quali hanno analizzato oltre ventimila dati genetici di relativi pazienti. Da questa analisi sono scaturiti i quattro geni che presiederebbero a gestire apprendimento e memoria. Per questo i geni in questione sono correlati strettamente con la comparsa della malattia di Alzheimer. Infatti, secondo i ricercatori, chi ha questi quattro geni corre il richio di ammalarsi con quattro anni di anticipo rispetto a chi non li ha.
20 Aprile 2012
FONTE: http://gaianews.it/flash-news/scoperti-quattro-geni-legati-alla-comparsa-dellalzheimer/id=19785
Scoperta in New Mexico, batteri resistenti agli antibiotici: Sono l’incubo di ogni ipocondriaco e sono stati protagonisti di molti film di fantascienza sulla fine del mondo, ora però la fantasia potrebbe purtroppo avvicinarsi alla realtà: stiamo parlando dell’ultima scoperta fatta in New Mexico in merito ad alcuni batteri resistenti agli antibiotici. Sono stati scovati nelle profondità delle grotte Lechuguilla Cave ed erano sconosciuti fino a oggi. La scoperta potrebbe però girarsi a favore dell’uomo: batteri con difese per gli antibiotici medici farebbero pensare alla presenza, non ancora identificata, di quelli naturali capaci di curare nuove infezioni. Lo studio, pubblicato sulla rivista PLoS One, e che è arrivato a questi nuovi batteri, è stato condotto dal team di ricercatori della McMaster University of Akron. Gerry Wright, direttore scientifico dell’Istituto di ricerca Michael Degroote sulle malattie infettive, in merito alla scoperta, ha affermato (fonte Agi): “Il nostro studio potrebbe avere importanti implicazioni cliniche perché suggerisce che gli antibiotici naturali sono molto più diffusi di quello che pensiamo e potrebbero essere trovati e usati per trattare infezioni attualmente incurabili”. Proprio recentemente comunque in materia d’antibiotici si sono espresse l’Unione Europea e l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La prima ha disposto un uso sempre meno massiccio degli antimicrobici, per i quali ha già vietato l’uso per stimolare la crescita degli animali. L’Oms inoltre, sempre attraverso le parole del direttore Margaret Chan, durante il World Health Day 2011, ha messo in guardia proprio sull’uso smodato degli antibiotici, che ne provocherebbe l’inefficacia nel futuro prossimo...(CONTINUA)
12 Aprile 2012
FONTE: http://attualita.tuttogratis.it/salute/batteri-resistenti-agli-antibiotici-lultima-scoperta-in-new-mexico/P156173/
Scoperto l'interruttore che regola le infiammazioni: Un interruttore nel sistema immunitario dalla duplice funzione, che, accendendosi o spegnendosi, può provocare o combattere le infiammazioni. Si chiama interleuchina-1 e la scoperta si deve al gruppo dell'italiana Federica Sallusto, che lavora in Svizzera nell'Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona diretto da Antonio Lanzavecchia. La ricerca è stata pubblicata su Nature ed è stata confermata grazie alla collaborazione con l'Istituto Gaslini di Genova. "Questo risultato è la conseguenza di un nuovo modo di studiare la risposta immunitaria nell'uomo, in grado di fornire un maggior numero di informazioni perchè molto più preciso", ha osservato Sallusto. Per Lanzavecchia la novità maggiore sta nella "possibilità di studiare il sistema immunitario direttamente nell'uomo". Interleuchina-1 controlla il comportamento delle cellule chiamate Th-17, vere e proprie cellule bifronti del sistema immunitario, importanti per proteggere da funghi e batteri, ma anche capaci di scatenare infiammazioni croniche e autoimmuni, ossia malattie nelle quali il sistema immunitario aggredisce lo stesso organismo al quale appartiene...(CONTINUA)
2 Aprile 2012
FONTE:http://www.repubblica.it/scienze/2012/04/01/news/scienza_ricerca_italia_scoperto_interruttore_infiammazioni-32592880/
La dialisi da casa è sempre preferibile per l'insufficienza renale: Oltre 40 mila italiani affetti da compromissione renale cronica si recano tre volte a settimana in ospedale per sottoporsi all’emodialisi, perdendo la possibilità di vivere una vita normale. L’alternativa esiste e si chiama dialisi peritoneale domiciliare. Grazie a questa tipologia di trattamento un malato può decidere di eseguire la terapia a casa - di giorno o di notte - senza alterare il proprio stile di vita e le proprie abitudini. Nonostante la dialisi peritoneale domiciliare sia indicata per la maggior parte dei malati, a oggi la percentuale di utilizzo di questa metodica non supera il 10%. Questa metodica potrebbe portare anche a un risparmio considerevole nei costi sanitari delle Regioni, se fosse applicata in maniera più incisiva. Lo dimostrano due esperienze, una del Piemonte e una della Sicilia, che, con progetti simili, hanno promosso e sostenuto lo sviluppo della dialisi peritoneale e quindi la domiciliazione delle cure a casa dei pazienti. A distanza di un anno i dati mostrano come si è incrementato il numero di terapie domiciliari e si sono ridotte di un terzo le spese di gestione della malattia da parte della sanità pubblica regionale...(CONTINUA)
26 Marzo 2012
FONTE: http://www.sanihelp.it/news/14815/insufficienza-renale-dialisi-casasempre-preferire/1.html
DNA e Telomeri rivelano come le cellule invecchiano: L'invecchiamento cellulare è il prezzo che l'organismo paga per non rischiare di ammalarsi. Un meccanismo che sta diventando sempre più chiaro agli scienziati che studiano i telomeri, le estremità dei cromosomi. I telomeri sono veri cronobiografi della cellula, si accorciano ad ogni nuova duplicazione, segnando così l'inesorabile passaggio del tempo. Partendo da queste conoscenze, i ricercatori dell'Ifom di Milano guidati da Fabrizio d’Adda di Fagagna hanno aggiunto un altro tassello alla comprensione di questi processi: il Dna dei telomeri, a differenza di altre regioni della cellula, è irreparabile, e questo potrebbe essere un nuovo campanello d'allarme che precede l'invecchiamento. E' la scoperta pubblicata dal team di d’Adda di Fagagna su Nature Cell Biology. Il processo è diventato più chiaro esaminando alcune cellule specializzate, come i neuroni, che non si dividono, non vedono quindi "accorciarsi" i loro telomeri, eppure accumulano danni al Dna e fanno scattare l'allarme "senescenza". Come fanno queste cellule a capire che invecchiano? Quello che "sapevamo dell'invecchiamento cellulare", dice a Salute24 lo scienziato, è che "esso ha una base molecolare, per cui le punte dei cromosomi, i telomeri, si accorciano, fino al punto in cui suona un allarme: la cellula si accorge così che non può più proliferare e invecchia". Da qui l'interrogativo, "poiché - continua il ricercatore - tutto ciò non aiuta a spiegare il comportamento di alcune cellule, i neuroni, ma anche delle cellule del fegato, che pur non proliferando subiscono le stesse lesioni al Dna". L'ipotesi di studio ha preso il via "osservando attentamente le cellule dopo eventi di danneggiamento, quando ci siamo accorti che in alcuni punti del genoma rimanevano accesi i caratteristici allarmi, senza che le lesioni venissero riparate", afferma D'Adda di Fagagna...(CONTINUA)
20 Marzo 2012
Narcolessia: i colpi di sonno imprevedibili: Addormentarsi in classe può essere una malattia. Una malattia rara. O forse no perché in realtà misconosciuta, impensabile, a volte "orfana" di diagnosi. Non solo in classe. Nel corso di una conversazione, mentre si aspetta l'autobus, addirittura a tavola tra un boccone e l'altro. E che cosa si pensa di fronte a questi imprevedibili colpi di sonno. Non si pensa bene. «Il ragazzo fa le ore piccole». «E' annoiato da ciò che dico se si addormenta mentre parlo». «Finge, lo fa apposta». In realtà quel ragazzo soffre e molto. Nemmeno lui sa che cosa gli accade, si isola, ha difficoltà ad integrarsi, prova sensi di colpa, non è sicuro di sé (e come potrebbe?), tende alla depressione. La spiegazione c'è. Soffre di narcolessia. Una malattia neurologica cronica che altera la capacità del cervello di regolare la veglia e il sonno, a causa della mancanza di una sostanza (orexina) che non viene più prodotta. L'origine della narcolessia? Potrebbe essere di natura autoimmune. Una reazione contro sé stessi, come tante altre malattie dei giorni d'oggi. Ne soffre per esempio l'attrice Nastassjia Kinsky. Di esempi ve ne sono anche nel passato, come il maestro del pennello Toulouse-Lautrec. La narcolessia comunque colpisce soprattutto i ragazzi. Anche se così non sembra. Su una popolazione stimata in circa 25.000 individui malati in Italia, soltanto 2.000 hanno ricevuto una diagnosi, 200 fanno parte dell'Associazione italiana narcolettici (Ain) e di questi pochissimi sono bambini e adolescenti. Lo studente narcolettico è infatti scambiato per una persona pigra, svogliata o che ha abitudini di sonno sregolate o, infine, nel caso dei più grandicelli, per uno che fa uso di sostanze illecite; molti ragazzi narcolettici restano quindi senza diagnosi e trattamento...(CONTINUA)
16 Marzo 2012
L'importanza dei 'Flavonoidi', prevenzione cardio-vascolare: I risultati di uno studio pubblicato sull'autorevole ''American Journal of Clinical Nutrition'' indicano che ad un alto apporto di flavonoidi nella dieta corrisponde un minore rischio di gravi malattie cardiovascolari. Ma gli italiani assumono regolarmente cibi che contengono flavonoidi e in che quantita'? Gli specialisti dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno condotto un'indagine su 7645 individui (4681 femmine e 2964 maschi) di eta' superiore ai 18 anni, per valutare il consumo medio pro-capite di flavonoidi. Gli alimenti mediamente piu' ricchi di flavonoidi sono il te', il vino rosso e la frutta (in particolar modo gli agrumi), ma i flavonoidi si trovano, ad esempio, anche nella verdura, nell'olio (soprattutto d'oliva) e nel cioccolato. Il te' viene consumato dal 30% circa della popolazione, con una prevalenza nel sesso femminile (32% verso il 25,5%). Sicuramente maggiore e' il consumo di caffe' (80% della popolazione, senza differenza tra i sessi) ma il contenuto di flavonoidi nel caffe' e' inferiore rispetto a quello del te'. Il vino rosso e' consumato dal 55% della popolazione, con prevalenza nel sesso maschile (65% vs il 48%). La frutta, e in particolar modo gli agrumi, sono consumati dal 60% della popolazione. Tuttavia, le porzioni di frutta consumate sembrano essere inferiori rispetto a quelle consigliate dalle linee guida per una sana e corretta alimentazione; infatti, si e' stimato che il consumo medio di frutta pro capite sia di circa 250 g, mentre l'apporto consigliato e' di 400 g (circa 3 frutti)...(CONTINUA)
15 Marzo 2012
Fertilità, i grassi possono diminuire la conta degli spermatozoi: Per gli uomini la dieta, in particolare l'apporto e il tipo di grassi diversi ingeriti, è associata alla qualità e alla fertilità degli spermatozoi. Almeno secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction. La ricerca ha coinvolto 99 uomini e ha trovato un'associazione tra un elevato consumo di grassi e una presenza inferiore di spermatozoi. E' stato inoltre rilevato che gli uomini che mangiavano più grassi omega-3 polinsaturi (il tipo di grasso che spesso si trova negli oli di pesce e vegetali), avevano spermatozoi più efficienti. "'Se gli uomini apportano qualche modifica alla dieta in modo da ridurre la quantità di grassi saturi e aumentare l'assunzione di omega-3 - ha detto Jill Attaman, autore dell'indagine e docente di Endocrinologia riproduttiva presso il Massachusetts General Hospital e di Biologia riproduttiva alla Harvard Medical School - miglioreranno anche la loro salute generale, oltre che quella riproduttiva".Un certo numero di studi precedenti ha indagato il legame tra indice di massa corporea e qualità dello sperma con risultati alterni...(CONTINUA)
14 Marzo 2012
Ideato super-succo di arancia utile per il diabete e il cuore: Dall'unione dell'arancia dolce spagnola e quella rossa di Sicilia, alcuni ricercatori di Valencia hanno creato la prima arancia geneticamente modificata da cui ricavare un 'super-succo', in grado di aiutare a combattere vari disturbi, come obesita', diabete, problemi cardiaci e la sindrome del colon irritabile. A spiegarlo e' lo studio del John Innes Centre di Norwich, pubblicato sulla rivista 'Plant Cell'. A queste piantine di arancia sono stati aggiunti i geni dei pigmenti rossi delle arance rosse di Sicilia, battezzati Ruby, che, secondo i ricercatori, dovrebbero produrre le prime arance ogm quest'anno. ''Le arance rosse sono ricche di antocianina, pigmenti che conferiscono colore rosso, porpora o blu alla frutta - spiega la ricercatrice Cathie Martin - e che si ritiene proteggano il corpo da varie malattie. Gli studi hanno mostrato in particolare che il succo di arancia rossa puo' prevenire l'aumento di peso, e migliorare i fattori di rischio cardiovascolare rispetto alle arance bionde''...(CONTINUA)
6 Giugno 2012
Walt Disney E I Coniugi Obama Stoppano Gli Spot Di Cibi Spazzatura: Stop agli spot di alimenti nocivi nei programmi e prodotti per bambini. Se la decisione proviene da un gigante dell'entertainment come la Disney, con in più l'avallo della first lady Michelle Obama, la cosa è destinata ad avere un grande impatto, condizionando anche le mosse dei concorrenti. Topolino è sceso in campo contro l'obesità infantile. Alla presenza della moglie del presidente Obama, impegnata in prima persona per promuovere un'alimentazione sana per i più piccoli, l'amministratore delegato della Walt Disney, ovvero Robert Iger ha comunicato che l'azienda imporrà precisi "paletti" alle pubblicità alimentari, mettendo al bando dai suoi canali televisivi, stazioni radio e siti internet le pubblicità di cibi spazzatura...(continua)
6 Giugno 2012
Messo a punto un intervento medico per smettere di russare: Presso il Policlinico di Milano è stato realizzato un nuovo intervento per smettere di russare. La metodologia, molto poco invasiva e reversibile (a differenza di quelle classiche), è stata definita «delle tende a pacchetto» in quanto sfrutta lo stesso principio di quel tipo di tende: prevede di sollevare, come una cortina, i tessuti della gola, senza asportare nulla. Sui primi venticinque pazienti operati ha funzionato. «Il russamento accade quando l'ugola e il palato molle si allungano o si ingrossano, per vari motivi, venendo a contatto con la parete posteriore della gola e vibrando», afferma l'otorino-laringoiatra Mario Mantovani, creatore della nuova tecnica. «L'operazione avviene in anestesia generale: attraverso l'inserimento di fili di sutura, tirati e poi annodati, si sollevano i tessuti dell'ugola e del palato, in maniera da facilitare il passaggio dell'aria. In tal modo si blocca la vibrazione delle mucose e, di conseguenza, nel sonno cesserà il tipico rumore fastidioso...(CONTINUA)
5 Giugno 2012
fonte: http://cervelliamo.blogspot.it/2012/06/smettere-di-russare-con-una-nuova.html
Ottenute cellule cardiache anti-rigetto dalle cellule cutanee: Dalle cellule della pelle si possono ricavare cellule cardiache sane: questa è l’ultima frontiera della ricerca sulle staminali che regala nuove speranze a chi ha riportato danni al cuore e nuove cellule cardiache cucite su misura del paziente. Uno studio israeliano, pubblicato sull'European Hearth Journal, sostiene infatti l'efficacia di una nuova tecnica messa a punto nei laboratori del Technion- Israel Institute of Technology di Haifa. Non si tratta della prima terapia sperimentale volta a «ricostruire» le aree cardiache danneggiate da un infarto, ma la vera innovazione sta nel punto di partenza. I ricercatori israeliani, infatti, hanno utilizzato cellule epiteliali di due pazienti precedentemente colpiti da infarto per generare cellule cardiache compatibili con il cuore stesso dei donatori. Gli scienziati hanno prelevato le cellule del tessuto epiteliale da due pazienti di 51 e 61 anni e le hanno riprogrammate per portarle a uno stato di immaturità, infettandole con un virus che portava con sé tre geni pluripotenti. Questi ultimi, come hanno chiaramente definito due studi datati 2007, sono in grado di fatto di riportare indietro l'orologio biologico delle cellule umane, facendole regredire a uno stadio indifferenziato paragonabile a quello embrionale...(CONTINUA)
23 Maggio 2012
Un minuscolo cuore artificiale salva la vita a un bimbo di 16 mesi: Salvato dalla scienza e dal progresso un bambino di soli sedici mesi di età. Il piccolo di 16 mesi era in gravi condizioni e non sarebbe mai sopravvissuto all’attesa del trapianto di cuore compatibile. E' stato salvato da un cuoricino artificiale lungo solo cinque centimetri e largo un centimetro, cuoricino mai utilizzato in precedenza e giunto direttamente dagli Stati Uniti grazie a un permesso speciale della Food and drug Administration e all’autorizzazione del ministero della Salute. Otto ore di intervento, realizzato due mesi fa presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. L’intervento è stato illustrato alla giornata nazionale della donazione degli organi. Il cuoricino artificiale non era mai stato impiantato su un essere umano, è infatti un dispositivo ancora in fase di sperimentazione nell’ambito di un programma di ricerca americano del National Institutes of Health...(CONTINUA)
22 Maggio 2012
Le apnee notturne possono aumentare il rischio di tumore: Le apnee notturne, ovvero i disturbi respiratori che accadono durante il sonno, potrebbero causare un aumento del rischio di cancro. Ad affermarlo c'è un recente studio statunitense svolto nell’Università del Wisconsin. I ricercatori hanno studiato gli effetti delle apnee su modello animale, scoprendo che tale disturbo potrebbe essere associato alla mortalità dovuta al cancro “E’ ancora presto per dire che i disturbi respiratori nel sonno provochino il cancro o contribuiscano al suo sviluppo, ma gli studi sugli animali hanno dimostrato che l'ipossia intermittente (ovvero un inadeguato apporto di ossigeno), che caratterizza l'apnea del sonno, promuove l'angiogenesi (aumento di crescita vascolare) e lo sviluppo dei tumori”, spiega F. Javier Nieto a capo della facoltà di Medicina del Wisconsin...(CONTINUA)
22 Maggio 2012
Cosa fare per evitare il reflusso gastroesofageo: Anche in Italia il reflusso gastroesofageo colpisce sempre di più, circa il 20-25% della popolazione generale, favorito da cattive abitudini alimentari e stili di vita non salutari. Lo conferma una ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (composto da medici e dietisti, vedi scheda di seguito) svolta su un campione di circa 7000 soggetti di età superiore a 25 anni. Il principale sintomo, la fastidiosa sensazione di bruciore localizzata nella parte medio-inferiore dello sterno, è causato dal contenuto dello stomaco che refluisce nell’esofago. Il reflusso si verifica principalmente dopo i pasti, viene favorito dalla posizione orizzontale o piegata in avanti, e dall’assunzione di eccessive quantità di cibi grassi, condimenti piccanti, cioccolato, caffè, alcol e bevande gassate. Inoltre, colpisce con maggiore frequenza i fumatori e soggetti che assumono particolari farmaci. “È importante ricordare come il bruciore retrosternale insieme al rigurgito non siano gli unici sintomi della malattia – spiega Davide Festi, Professore Ordinario di Gastroenterologia, Università di Bologna – che si può manifestare infatti anche con disturbi apparentemente non correlati all’apparato digerente, come la tosse, la laringite, l’asma o un dolore toracico”.Per effettuare la ricerca, l’Osservatorio Nutrizionale ha individuato alimenti e bevande considerati “aggressivi” (come cioccolato, carni grasse, caffè, bevande gassate e tè) e cibi “protettivi”, come la maggior parte della frutta ad esclusione degli agrumi (inseriti tra gli alimenti aggressivi), verdura e legumi (cavoli, carote ecc.), olio extravergine d’oliva e pane integrale. Sono state calcolate mediamente le porzioni introdotte settimanalmente da soggetti di entrambi i sessi, distinguendo tra fumatori e non fumatori. I dati hanno evidenziato che gli uomini introducono un numero di porzioni settimanali di “cibi aggressivi” maggiori delle donne. Mediamente le porzioni settimanali “aggressive” sono 33,6 (31,5 per le femmine e 37 per i maschi), mentre è emerso che la quantità di porzioni “protettive” introdotte rimane basso, mediamente 23,3, (24,2 per le femmine e 21,9 per i maschi)...(CONTINUA)
6 Maggio 2012
FONTE:http://www.romagnagazzette.com/2012/05/05/reflusso-gastro-esofageo-sempre-piu-persone-ne-soffrono-quali-cibi-e-abitudini-evitare/
Per sconfiggere i batteri meglio disarmarli e lasciarli vivere: La prossima strategia nella guerra contro i batteri potrebbe essere quella di disarmarli senza ucciderli. La resistenza agli antibiotici, infatti, viene sviluppata dai batteri come risposta ad antibiotici sempre più dannosi e costosi da progettare, ma eliminare le loro armi molecolari senza uccidere i batteri potrebbe risolvere questo problema, come suggerisce uno studio della Monash University negli Stati Uniti. "Abbiamo scoperto che molti batteri dannosi presentano sulla loro superficie un complesso di proteine chiamato TAM (Translocation and Assembly Module). Questa struttura agisce come pompa molecolare, aiutando a entrare e infettare le cellule del corpo umano", ha spiegato Joel Selkrig, ricercatore a capo dello studio pubblicato su Nature Structure and Molecular Biology. "TAM è un ottimo bersaglio per farmaci antibatterici: un farmaco progettato per inibire il TAM non ucciderebbe il batterio ma lo renderebbe incapace di infettare''...(CONTINUA)
3 Maggio 2012
fonte: http://news.paginemediche.it/it/230/ultime-notizie/microbiologia-e-virologia/detail_176189_per-battere-i-batteri-meglio-disarmarli-e-lasciarli-vivi.aspx?c1=57
L'emicrania 'da gelato' : Il cervello ghiacciato, o emicrania da gelato, è un tipo di mal di testa che si sviluppa in seguito al consumo di gelato, altri cibi molto freddi o bevande ghiacciate. Il fenomeno, che può provocare rapide fitte nella zona delle tempie o dolori più diffusi al cranio, è noto da tempo, ma gli scienziati non sono mai riusciti a comprenderne fino in fondo cause e dinamiche. Ora uno studio della Harvard Medical School, presentato domenica 22 aprile a San Diego (California), offre nuovi spunti e informazioni per capire che cosa succede nella testa in queste occasioni. In precedenza, altre ricerche scientifiche avevano scoperto che chi soffre di emicrania ha maggiori probabilità di avere a che fare con il cervello ghiacciato. Sulla base di questi risultati, i ricercatori arrivarono alla conclusione che ci fosse qualche meccanismo comune tra i due fenomeni, tanto da iniziare a sfruttare il mal di testa da gelato per studiare l’emicrania. Mal di testa ed emicranie sono difficili da studiare perché si verificano con tempi sostanzialmente imprevedibili. Il fenomeno del cervello ghiacciato può quindi essere sfruttato per indurre il mal di testa e, poiché dura solitamente poco tempo, permette ai ricercatori di analizzare il modo in cui il mal di testa si forma e poi sciama fino a scomparire. Il team di ricerca della Harvard Medical School, coordinato da Jorge Serrador, ha indotto il cervello ghiacciato in tredici volontari. Per l’esperimento non è stato utilizzato il gelato, ma un bicchiere di acqua molto fredda da bere con una cannuccia, avendo cura di spingere il liquido verso il palato con la lingua. A ogni volontario è stato poi chiesto di segnalare quando iniziava l’attacco e di segnalare la fine dello stesso...(CONTINUA)
23 Aprile 2012
fonte: http://www.ilpost.it/2012/04/23/mal-di-testa-gelato/
Scoperti quattro geni correlati alla comparsa dell’Alzheimer: L’efficenza di una parte del nostro cervello deputata alla gestione della memoria e all’apprendimento, ovvero l'ippocampo, dipenderebbe da quattro geni. Infatti, la perdita dell’efficenza sarebbe scaturita da un restringimento di questa area cerebrale. La scoperta è stata effettuata da un team di ricercatori della University of California di Los Angeles e i risultati sono stati pubblicati su 'Nature Genetics'. Per questa ricerca sono stati impegnati ben duecento ricercatori, i quali hanno analizzato oltre ventimila dati genetici di relativi pazienti. Da questa analisi sono scaturiti i quattro geni che presiederebbero a gestire apprendimento e memoria. Per questo i geni in questione sono correlati strettamente con la comparsa della malattia di Alzheimer. Infatti, secondo i ricercatori, chi ha questi quattro geni corre il richio di ammalarsi con quattro anni di anticipo rispetto a chi non li ha.
20 Aprile 2012
FONTE: http://gaianews.it/flash-news/scoperti-quattro-geni-legati-alla-comparsa-dellalzheimer/id=19785
Scoperta in New Mexico, batteri resistenti agli antibiotici: Sono l’incubo di ogni ipocondriaco e sono stati protagonisti di molti film di fantascienza sulla fine del mondo, ora però la fantasia potrebbe purtroppo avvicinarsi alla realtà: stiamo parlando dell’ultima scoperta fatta in New Mexico in merito ad alcuni batteri resistenti agli antibiotici. Sono stati scovati nelle profondità delle grotte Lechuguilla Cave ed erano sconosciuti fino a oggi. La scoperta potrebbe però girarsi a favore dell’uomo: batteri con difese per gli antibiotici medici farebbero pensare alla presenza, non ancora identificata, di quelli naturali capaci di curare nuove infezioni. Lo studio, pubblicato sulla rivista PLoS One, e che è arrivato a questi nuovi batteri, è stato condotto dal team di ricercatori della McMaster University of Akron. Gerry Wright, direttore scientifico dell’Istituto di ricerca Michael Degroote sulle malattie infettive, in merito alla scoperta, ha affermato (fonte Agi): “Il nostro studio potrebbe avere importanti implicazioni cliniche perché suggerisce che gli antibiotici naturali sono molto più diffusi di quello che pensiamo e potrebbero essere trovati e usati per trattare infezioni attualmente incurabili”. Proprio recentemente comunque in materia d’antibiotici si sono espresse l’Unione Europea e l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La prima ha disposto un uso sempre meno massiccio degli antimicrobici, per i quali ha già vietato l’uso per stimolare la crescita degli animali. L’Oms inoltre, sempre attraverso le parole del direttore Margaret Chan, durante il World Health Day 2011, ha messo in guardia proprio sull’uso smodato degli antibiotici, che ne provocherebbe l’inefficacia nel futuro prossimo...(CONTINUA)
12 Aprile 2012
FONTE: http://attualita.tuttogratis.it/salute/batteri-resistenti-agli-antibiotici-lultima-scoperta-in-new-mexico/P156173/
Scoperto l'interruttore che regola le infiammazioni: Un interruttore nel sistema immunitario dalla duplice funzione, che, accendendosi o spegnendosi, può provocare o combattere le infiammazioni. Si chiama interleuchina-1 e la scoperta si deve al gruppo dell'italiana Federica Sallusto, che lavora in Svizzera nell'Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona diretto da Antonio Lanzavecchia. La ricerca è stata pubblicata su Nature ed è stata confermata grazie alla collaborazione con l'Istituto Gaslini di Genova. "Questo risultato è la conseguenza di un nuovo modo di studiare la risposta immunitaria nell'uomo, in grado di fornire un maggior numero di informazioni perchè molto più preciso", ha osservato Sallusto. Per Lanzavecchia la novità maggiore sta nella "possibilità di studiare il sistema immunitario direttamente nell'uomo". Interleuchina-1 controlla il comportamento delle cellule chiamate Th-17, vere e proprie cellule bifronti del sistema immunitario, importanti per proteggere da funghi e batteri, ma anche capaci di scatenare infiammazioni croniche e autoimmuni, ossia malattie nelle quali il sistema immunitario aggredisce lo stesso organismo al quale appartiene...(CONTINUA)
2 Aprile 2012
FONTE:http://www.repubblica.it/scienze/2012/04/01/news/scienza_ricerca_italia_scoperto_interruttore_infiammazioni-32592880/
La dialisi da casa è sempre preferibile per l'insufficienza renale: Oltre 40 mila italiani affetti da compromissione renale cronica si recano tre volte a settimana in ospedale per sottoporsi all’emodialisi, perdendo la possibilità di vivere una vita normale. L’alternativa esiste e si chiama dialisi peritoneale domiciliare. Grazie a questa tipologia di trattamento un malato può decidere di eseguire la terapia a casa - di giorno o di notte - senza alterare il proprio stile di vita e le proprie abitudini. Nonostante la dialisi peritoneale domiciliare sia indicata per la maggior parte dei malati, a oggi la percentuale di utilizzo di questa metodica non supera il 10%. Questa metodica potrebbe portare anche a un risparmio considerevole nei costi sanitari delle Regioni, se fosse applicata in maniera più incisiva. Lo dimostrano due esperienze, una del Piemonte e una della Sicilia, che, con progetti simili, hanno promosso e sostenuto lo sviluppo della dialisi peritoneale e quindi la domiciliazione delle cure a casa dei pazienti. A distanza di un anno i dati mostrano come si è incrementato il numero di terapie domiciliari e si sono ridotte di un terzo le spese di gestione della malattia da parte della sanità pubblica regionale...(CONTINUA)
26 Marzo 2012
FONTE: http://www.sanihelp.it/news/14815/insufficienza-renale-dialisi-casasempre-preferire/1.html
DNA e Telomeri rivelano come le cellule invecchiano: L'invecchiamento cellulare è il prezzo che l'organismo paga per non rischiare di ammalarsi. Un meccanismo che sta diventando sempre più chiaro agli scienziati che studiano i telomeri, le estremità dei cromosomi. I telomeri sono veri cronobiografi della cellula, si accorciano ad ogni nuova duplicazione, segnando così l'inesorabile passaggio del tempo. Partendo da queste conoscenze, i ricercatori dell'Ifom di Milano guidati da Fabrizio d’Adda di Fagagna hanno aggiunto un altro tassello alla comprensione di questi processi: il Dna dei telomeri, a differenza di altre regioni della cellula, è irreparabile, e questo potrebbe essere un nuovo campanello d'allarme che precede l'invecchiamento. E' la scoperta pubblicata dal team di d’Adda di Fagagna su Nature Cell Biology. Il processo è diventato più chiaro esaminando alcune cellule specializzate, come i neuroni, che non si dividono, non vedono quindi "accorciarsi" i loro telomeri, eppure accumulano danni al Dna e fanno scattare l'allarme "senescenza". Come fanno queste cellule a capire che invecchiano? Quello che "sapevamo dell'invecchiamento cellulare", dice a Salute24 lo scienziato, è che "esso ha una base molecolare, per cui le punte dei cromosomi, i telomeri, si accorciano, fino al punto in cui suona un allarme: la cellula si accorge così che non può più proliferare e invecchia". Da qui l'interrogativo, "poiché - continua il ricercatore - tutto ciò non aiuta a spiegare il comportamento di alcune cellule, i neuroni, ma anche delle cellule del fegato, che pur non proliferando subiscono le stesse lesioni al Dna". L'ipotesi di studio ha preso il via "osservando attentamente le cellule dopo eventi di danneggiamento, quando ci siamo accorti che in alcuni punti del genoma rimanevano accesi i caratteristici allarmi, senza che le lesioni venissero riparate", afferma D'Adda di Fagagna...(CONTINUA)
20 Marzo 2012
Narcolessia: i colpi di sonno imprevedibili: Addormentarsi in classe può essere una malattia. Una malattia rara. O forse no perché in realtà misconosciuta, impensabile, a volte "orfana" di diagnosi. Non solo in classe. Nel corso di una conversazione, mentre si aspetta l'autobus, addirittura a tavola tra un boccone e l'altro. E che cosa si pensa di fronte a questi imprevedibili colpi di sonno. Non si pensa bene. «Il ragazzo fa le ore piccole». «E' annoiato da ciò che dico se si addormenta mentre parlo». «Finge, lo fa apposta». In realtà quel ragazzo soffre e molto. Nemmeno lui sa che cosa gli accade, si isola, ha difficoltà ad integrarsi, prova sensi di colpa, non è sicuro di sé (e come potrebbe?), tende alla depressione. La spiegazione c'è. Soffre di narcolessia. Una malattia neurologica cronica che altera la capacità del cervello di regolare la veglia e il sonno, a causa della mancanza di una sostanza (orexina) che non viene più prodotta. L'origine della narcolessia? Potrebbe essere di natura autoimmune. Una reazione contro sé stessi, come tante altre malattie dei giorni d'oggi. Ne soffre per esempio l'attrice Nastassjia Kinsky. Di esempi ve ne sono anche nel passato, come il maestro del pennello Toulouse-Lautrec. La narcolessia comunque colpisce soprattutto i ragazzi. Anche se così non sembra. Su una popolazione stimata in circa 25.000 individui malati in Italia, soltanto 2.000 hanno ricevuto una diagnosi, 200 fanno parte dell'Associazione italiana narcolettici (Ain) e di questi pochissimi sono bambini e adolescenti. Lo studente narcolettico è infatti scambiato per una persona pigra, svogliata o che ha abitudini di sonno sregolate o, infine, nel caso dei più grandicelli, per uno che fa uso di sostanze illecite; molti ragazzi narcolettici restano quindi senza diagnosi e trattamento...(CONTINUA)
16 Marzo 2012
L'importanza dei 'Flavonoidi', prevenzione cardio-vascolare: I risultati di uno studio pubblicato sull'autorevole ''American Journal of Clinical Nutrition'' indicano che ad un alto apporto di flavonoidi nella dieta corrisponde un minore rischio di gravi malattie cardiovascolari. Ma gli italiani assumono regolarmente cibi che contengono flavonoidi e in che quantita'? Gli specialisti dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno condotto un'indagine su 7645 individui (4681 femmine e 2964 maschi) di eta' superiore ai 18 anni, per valutare il consumo medio pro-capite di flavonoidi. Gli alimenti mediamente piu' ricchi di flavonoidi sono il te', il vino rosso e la frutta (in particolar modo gli agrumi), ma i flavonoidi si trovano, ad esempio, anche nella verdura, nell'olio (soprattutto d'oliva) e nel cioccolato. Il te' viene consumato dal 30% circa della popolazione, con una prevalenza nel sesso femminile (32% verso il 25,5%). Sicuramente maggiore e' il consumo di caffe' (80% della popolazione, senza differenza tra i sessi) ma il contenuto di flavonoidi nel caffe' e' inferiore rispetto a quello del te'. Il vino rosso e' consumato dal 55% della popolazione, con prevalenza nel sesso maschile (65% vs il 48%). La frutta, e in particolar modo gli agrumi, sono consumati dal 60% della popolazione. Tuttavia, le porzioni di frutta consumate sembrano essere inferiori rispetto a quelle consigliate dalle linee guida per una sana e corretta alimentazione; infatti, si e' stimato che il consumo medio di frutta pro capite sia di circa 250 g, mentre l'apporto consigliato e' di 400 g (circa 3 frutti)...(CONTINUA)
15 Marzo 2012
14 Marzo 2012
Ideato super-succo di arancia utile per il diabete e il cuore: Dall'unione dell'arancia dolce spagnola e quella rossa di Sicilia, alcuni ricercatori di Valencia hanno creato la prima arancia geneticamente modificata da cui ricavare un 'super-succo', in grado di aiutare a combattere vari disturbi, come obesita', diabete, problemi cardiaci e la sindrome del colon irritabile. A spiegarlo e' lo studio del John Innes Centre di Norwich, pubblicato sulla rivista 'Plant Cell'. A queste piantine di arancia sono stati aggiunti i geni dei pigmenti rossi delle arance rosse di Sicilia, battezzati Ruby, che, secondo i ricercatori, dovrebbero produrre le prime arance ogm quest'anno. ''Le arance rosse sono ricche di antocianina, pigmenti che conferiscono colore rosso, porpora o blu alla frutta - spiega la ricercatrice Cathie Martin - e che si ritiene proteggano il corpo da varie malattie. Gli studi hanno mostrato in particolare che il succo di arancia rossa puo' prevenire l'aumento di peso, e migliorare i fattori di rischio cardiovascolare rispetto alle arance bionde''...(CONTINUA)
13 Marzo 2012
FONTE: http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2012/03/13/visualizza_new.html_131133653.html
Sostituire la carne rossa con carni magre, frutta secca e cereali integrali allunga la vita: La carne rossa riduce la vita, innalzando il rischio di cancro e malattie cardiovascolari. Diversamente, una dieta a base di pesce, carni bianche riduce il pericolo di morte. Questo è il messaggio di una ricerca della Harvard School of Public Health (di Boston, Stati Uniti), diretta dal dottor An Pan e pubblicata su "Archives of Internal Medicine". Gli studiosi hanno preso spunto da ricerche precedenti, che mostravano come consumare molta carne rossa aumentasse il rischio di tumori, in primis quello al colon. Tuttavia, Pan e colleghi hanno fatto un passo ulteriore, esaminando il rischio di morte complessivo. A tale scopo sono stati esaminati 121342 volontari, 37.698 uomini e 83.644 donne: durante i 28 anni di controlli sono stati registrati 23.926 morti, di cui 9.464 per cancro e 5.910 per malattie cardiovascolari. Dopodiché, la squadra della Harvard School ha messo in relazione salute (e possibile morte) con l'alimentazione. E' allora emerso come ogni porzione di carne rossa facesse aumentare la mortalità in media del 12%, ed il pericolo saliva in caso di tagli non molto lavorati (13%) e sopratutto produzioni industriali (+20% per hamburger e carne in scatola). Tuttavia, la dieta poteva avere anche influenze positive. Infatti, spiegano gli scienziati, se alla carne rossa si sostituivano pesce, pollame, frutta secca, legumi, latticini magri o cereali integrali il rischio di morte calava...(CONTINUA)
13 Marzo 2012
FONTE: http://www.newsfood.com/q/a8535e0b/meno-carne-rossa-pi-pesci-e-noci-cos-si-allunga-la-vita/
Sostituire la carne rossa con carni magre, frutta secca e cereali integrali allunga la vita: La carne rossa riduce la vita, innalzando il rischio di cancro e malattie cardiovascolari. Diversamente, una dieta a base di pesce, carni bianche riduce il pericolo di morte. Questo è il messaggio di una ricerca della Harvard School of Public Health (di Boston, Stati Uniti), diretta dal dottor An Pan e pubblicata su "Archives of Internal Medicine". Gli studiosi hanno preso spunto da ricerche precedenti, che mostravano come consumare molta carne rossa aumentasse il rischio di tumori, in primis quello al colon. Tuttavia, Pan e colleghi hanno fatto un passo ulteriore, esaminando il rischio di morte complessivo. A tale scopo sono stati esaminati 121342 volontari, 37.698 uomini e 83.644 donne: durante i 28 anni di controlli sono stati registrati 23.926 morti, di cui 9.464 per cancro e 5.910 per malattie cardiovascolari. Dopodiché, la squadra della Harvard School ha messo in relazione salute (e possibile morte) con l'alimentazione. E' allora emerso come ogni porzione di carne rossa facesse aumentare la mortalità in media del 12%, ed il pericolo saliva in caso di tagli non molto lavorati (13%) e sopratutto produzioni industriali (+20% per hamburger e carne in scatola). Tuttavia, la dieta poteva avere anche influenze positive. Infatti, spiegano gli scienziati, se alla carne rossa si sostituivano pesce, pollame, frutta secca, legumi, latticini magri o cereali integrali il rischio di morte calava...(CONTINUA)
13 Marzo 2012
FONTE: http://www.newsfood.com/q/a8535e0b/meno-carne-rossa-pi-pesci-e-noci-cos-si-allunga-la-vita/
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