leaderboard eAdv 728

Visualizzazione post con etichetta brasile. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta brasile. Mostra tutti i post

lunedì 29 ottobre 2012

Twitter 'penetra' i sentieri online delle economie emergenti

Di studi che utilizzano i dati generati da Twitter per predire l'andamento dei mercati finanziari, le epidemie di influenza e persino i risultati delle elezioni politiche, ce ne sono a bizzeffe, oseremo dire 'a iosa'. Mancava, però, una ricerca che facesse il punto sulla geografia  dei network. La lacuna è stata tuttavia colmata dall'Oxford Internet Institute, il quale ha analizzato un campione composto da ben 4,5 milioni di tweets mandati tra il lasso di tempo intercorso tra il 5 marzo e il 13 marzo dell'anno 2012.

Scoprendo che, dopo gli Stati Uniti, fra i primi cinque produttori di tweets ci sono ben quattro paesi emergenti, ovvero Brasile, Indonesia, Messico e Malesia. Segno che il medium permette una democratizzazione dell'accesso alle informazioni maggiori di altre piattaforme, i cui contenuti provengono soprattutto dalle parti del Nord del mondo.

Sono stati tracciati gli itinerari seguiti dagli iscritti al sito di microblogging. Le “orme” degli utenti on-line, in questa maniera, hanno consentito agli studiosi di individuare in concreto tendenze sociali, economiche e politiche. Soprattutto una, ovvero il boom delle nuove tecnologie nei Paesi cosiddetti ''emergenti''.


Completa la lista dei primi sei la Gran Bretagna, piazzatasi in quarta posizione. Lo studio, avvertono i ricercatori, ha tuttavia dei limiti: infatti considera unicamente tweets geo-referenziati, che nel complesso rappresentano meno dell'1 per cento dei messaggi postati sul micro-blogging di Dick Costolo. Comunque, tale ricerca puà rappresentare un buon punto di partenza per un'analisi più approfondita della cartografia dei 'cinguettii' di Twitter.

L’indagine è stata condotta da Mark Graham della Oxford University, Oxford Internet Institute, in collaborazione con Monica Stephens della Humboldt State in California. L'Italia risulta ancora indietro, sia per numero di tweets sia per l’effettiva penetrazione di Twitter stesso. Del resto se attualmente la popolazione Twitter italiana si attesta intorno a 3,5 milioni di utenti, su una popolazione di internauti ormai vicina ai 30 milioni di utenti al mese, i numeri non potevano essere diversi. Nel nostro Paese a produrre i contenuti più importanti su Twitter sono ancora settori specifici e piccole nicchie (giornalisti, politici personaggi dello spettacolo e artisti).

martedì 16 ottobre 2012

In Brasile si studia quanto gas serra emana una coltivazione di caffè

Quanto inquina una tazzina di caffè? Per rispondere a questa domanda, il Centro di energia nucleare in agricoltura dell'Università di San Paolo (Brasile), sostenuto da Illycaffè, ha messo in piedi uno studio sulle emissioni di gas serra nelle coltivazioni. L'obiettivo è quello di aiutare tutta la filiera produttiva a identificare i problemi e a privilegiare quelle tecniche agricole alternative che, pur non pregiudicando la produzione, riducano le emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra.


Coordinata da Carlos Clemente Cerri, specialista di cambiamenti climatici, la ricerca è attualmente in corso nel Minas Gerais, lo Stato brasiliano dove si concentra il 68 per cento della produzione di caffè del Paese. ''Nel prossimo futuro, i consumatori esigeranno queste informazioni e noi dobbiamo metterci nelle condizioni di dare risposte adeguate'', ha spiegato. Lo studio misurerà l'impatto del settore del caffè attraverso l'identificazione dei principali gas emessi nel processo di coltivazione. In cima alla classifica ci sono anidride carbonica, metano e ossido di diazoto.


E gli studiosi hanno già scoperto che a inquinare più di qualunque altra cosa quando si coltiva caffè sono i fertilizzanti, in particolare quelli azotati. Secondo Cerri, questo tipo di concimazione rilascia infatti ossido di diazoto, uno dei peggiori gas serra. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato tre importanti regioni del Minas Gerais: Cerrado, Matas de Minas e Sul de Minas. In Matas de Minas è emerso che il 75 per cento del totale delle emissioni analizzate è dovuto all'uso di concimi contenenti azoto, contro il 68 per cento nel Cerrado e il 59 per cento nel Sul de Minas.


Il primato del Matas de Minas è presto spiegato: qui il 91 per cento della concimazione del terreno viene realizzata attraverso fertilizzanti azotati sintetici e solo il restante 9 per cento con sterco di bovino e polpa di caffè. Per Cerro c'è soltanto una strada da seguire sul breve termine: ''Intensificare l'uso di fertilizzanti organominerali, che generano una diminuzione dei costi, una riduzione delle emissioni e un incremento del rendimento''.