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martedì 30 ottobre 2012

In Giappone si realizza l'automobile più bassa del mondo

Ecco l'automobile più bassa del mondo. E' stata realizzata da un team di studenti e professori del corso Automobile Engineering della Scuola Okayama Sanyo di Asakuchi, in Giappone e, incredibilmente, è anche omologata per la circolazione stradale. La console e la strumentazione provengono da quelle di una motocicletta.

Il telaio è fatto in acciaio, la carrozzeria in fibra di vetro, le sospensioni, lo sterzo, le luci a LED, l'abitacolo e tutte le altre parti della vettura sono state realizzate presso il laboratorio della Scuola Superiore Okayama Sanyo. La stessa èquipe di studenti e docenti aveva già realizzato in precedenza un'auto anfibia e un grande aero-aliante. "Può essere spaventosa la possibilità di guidare la Mirai su una strada aperta al traffico".

Le forme sono simili alle auto dei cartoni animati e, guardando le proporzioni tra guidatore e macchina, il paragone ne esce ancor più rafforzato. Per render meglio l’idea di quanto si guidi a contatto con il terreno sulla Mirai – che in giapponese significa “futuro” -, prendiamo come riferimento un cerchio in lega da 17″ con gomma inclusa: sarà più alto dell’auto dei record.


Chiamata "Mirai" che significa "futuro", il suo funzionamento avviene tramite sei batterie e la sua altezza massima è di soltanto 45,2 centimetri da terra, misura che la rende più bassa di 6 cm rispetto al precedente modello, la Flatmobile. La nuova macchina ha così ottenuto l'iscrizione nel Guinness Book of World Records perchè giudicata "L'auto più bassa del mondo costruita in conformità alla normativa tecnica per la circolazione".  

Harada Kazunari, preside della scuola Okayama Sanyo, ha dichiarato: "Quando la velocità supera i 40 chilometri all'ora la strada appare molto vicina all'occhio del conducente. Inoltre, è possibile aver paura di essere investiti da altre vetture. Così, abbiamo deciso di seguire una regola: quando guidiamo Mirai su una strada aperta al traffico, abbiamo deciso di far procedere una vettura davanti a MIRAI, e un'altra auto, per sicurezza, nella parte posteriore". Le unità di controllo e la motorizzazione della Mirai, comprese le batterie sono fornite dalla CQ Motors giapponese. 

La mini-automobile giapponesi è stata interamente progettata da 12 studenti (dall’età compresa fra 15 e 18 anni) e da 9 professori, impegnati sei mesi solo per la fase di produzione. Nessuna informazione sul tipo di meccanica utilizzata, tranne l’utilizzo di un motore elettrico. Sembra comunque che la vettura del futuro debba ancora superare qualche prova per essere a tutti gli effetti commercializzata, ma pare che questo avverrà in tempi relativamente brevi.

martedì 28 agosto 2012

In Corea si progetta una batteria record per le auto elettriche

Soltanto pochi secondi potrebbero rivoluzionare il mercato delle automobili elettriche. Gli scienziati facente parte dell'Ulsan Institute of Science and Technology in Corea hanno comunicato di aver realizzato una batteria che capace di ricaricarsi ben 120 volte più in fretta di quelle agli ioni di litio che attualmente sono equipaggiate all'interno delle macchine elettriche. Se questa scoperta entrasse nel ciclo industriale si tratterebbe di una rivoluzione epocale in quanto si eliminerebbe uno dei principali ostacoli all'attuale diffusione dell'auto a zero emissioni: il tempo di ricarica completo troppo lungo (da tre fino a otto ore). 

Ad oggi nel caso più ottimistico si era riusciti ad abbattere questa tempistica fino ad un tempo di mezz'ora. Tecnicamente la batteria messa a punto in Corea del Sud è così veloce perchè si utilizzano nanoparticelle imbevute in una soluzione di grafite che costituiscono una rete di percorsi conduttivi che trasportano la corrente in tempi record. Inoltre, gli stessi scienziati hanno garantito che questo sistema non diminuisce la capacità o la durata del dispositivo. In pratica, le prestazioni sarebbero le stesse. Adesso aspetta ad uno o più costruttori aggiudicarsi questo brevetto ed il connazionale Gruppo Hyundai potrebbe essere tra i più probabili acquirenti insieme al giapponese Toyota.

fonte: http://www.omniauto.it/magazine/20919/auto-elettrica-i-coreani-hanno-inventato-la-batteria-che-ricarica-lauto-in-30-secondi

lunedì 23 luglio 2012

Realizzata la cintura di sicurezza con airbag incorporato

Gli studi inerenti la sicurezza dei passeggeri continua costantemente. La  Mercedes presenta la prima cintura di sicurezza con airbag incorporato. Il beltbag, prototipo creato sulle misure di sicurezza ESF 2009,  sara' presto disponibile di serie su un modello della gamma  Mercedes-Benz dei segmenti superiori. Riservato ai passeggeri che  si siedono sui sedili posteriori, in caso di impatto frontale il nastro  della cintura, gonfiandosi, riduce le sollecitazioni a carico della  gabbia toracica e quindi il rischio di lesioni. Ogni qual volta i sensori di crash riconoscono un impatto frontale di grossa entita', la centralina di comando airbag attiva l'apertura e il gonfiaggio del beltbag. A questo punto l'immissione di gas all'interno  della cintura gonfia il beltbag, creato in piu' strati e dotato di  giunti di strappo, triplicandone la larghezza. 

La maggiore superficie  che si viene a creare garantisce una migliore ripartizione delle  sollecitazioni a carico dei passeggeri della vettura, riducendo il  rischio di lesioni. Il beltbag puo' essere adoperato come una classica  cintura di sicurezza. Il nastro della cintura e' realizzato in maniera diversa da quello standard, e nei test di collaudo ha ricevuto valutazioni migliori per quanto riguarda il comfort e, in particolare, la morbidezza delle estremita'. "Con il beltbag Mercedes-Benz continua la propria offensiva in termini di sicurezza per i passeggeri che  occupano i sedili posteriori", ha sottolineato Rodolfo Schoneburg,  Responsabile Passive Safety and Vehicle Functions di Mercedes-Benz Cars.  

lunedì 23 aprile 2012

Al vaglio batterie a litio dotate di maggiore autonomia (da Agi.it)

Nuove batterie al litio capaci di un'autonomia di 800 chilometri prima di dover essere ricaricate. E' quanto stanno sviluppando i ricercatori dell'Ibm, che hanno annunciato di aver cominciato a collaborare al nuovo progetto, denominato Battery 500, assieme a due aziende giapponesi specializzate nel settore del chimico, la Asahi Kasei Corp. e la Central Glass. Le nuove batterie al litio sarebbero in grado di sfruttare l'aria circostante per ottenere l'ossigeno sufficiente al loro funzionamento. "Dobbiamo ancora determinare le specifiche del loro funzionamento, ma il concetto di fondo e' sfruttare l'aria invece che ossidi pesanti come fonte di ossigeno", ha spiegato Winfried Wilcke, principale progettista di Battery 500. "Senza far ricorso a metalli pesanti, le batterie potrebbero essere piu' leggere ed efficienti dei modelli attualmente in uso, il migliore dei quali ha un'autonomia di 160 chilometri prima di necessitare di una ricarica", ha concluso.