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mercoledì 22 gennaio 2014

Zucchero per ricaricare le batterie (by datamanager.it)


Un team di studiosi americani ha realizzato una batteria che sfrutta gli elettroliti dello zucchero per immagazzinare più energia delle attuali pile. I ricercatori stanno cercando nuove metodologie per l'immagazzinamento dell'energia che uniscano durata, capienza e rispetto per l'ambiente. Tra le soluzioni più fantasiose ci sono batterie che sfruttano gli elettroliti contenuti nel legno o nell'acqua e pile che sfruttano le vibrazioni sonore per essere più longeve. Adesso, l'equipe della University of Virginia coordinata da Percival Zhang ha messo a punto una nuova batteria allo zucchero che ha una densità energetica molto superiore alle soluzioni già sviluppate da altri. I più ottimisti sperano di vedere sul mercato questa tecnologia nell'arco di un triennio.


Il futuro è nelle batterie allo zucchero? Le pile allo zucchero hanno enormi vantaggi rispetto alle normali batterie. La tecnologia prodotta da Zhang, che utilizza un processo in cui si scambiano molti più elettroliti di altre soluzioni, è economica, trattiene una maggiore quantità di energia e soprattutto è ricaricabile e bio-degradabile. Altro vantaggio di queste batterie allo zucchero è che non sono infiammabili e quindi sono molto più sicure delle celle a metano o a combustibile.


"Lo zucchero è un composto naturale perfetto per l’accumulo di energia – sostiene Zhang – quindi è logico che cerchiamo di sfruttare questo potere naturale in un modo ecologico per produrre una batteria". Per ciò che concerne lo stoccaggio di energia proveniente da fonti rinnovabili, gli scienziati si sono concentrati su batterie di flusso che sfruttano componenti economici e ''green''.

fonte: http://www.datamanager.it/news/ora-la-batteria-si-ricarica-con-lo-zucchero-53014.html (by m. testa)

venerdì 2 novembre 2012

A Catania nasce la prima centrale solare termodinamica

Nel catanese tra 3 anni sorgerà una centrale solare termodinamica, la prima al mondo. A realizzarla sarà Enel Green Power, che ha già pronto il piano d'azione e sta richiedendo le autorizzazioni per il progetto. La struttura è da trenta mega-watt, darà energia pulita a quarantamila famiglie siciliane, e riuscirà a produrre oltre il 60% di quanto riesce a produrre una centrale a combustibili fossili e persino il doppio del solare fotovoltaico. 


Tutto merito del sole siciliano, di cui l'impianto sfrutterà l'energia: ieri a Palermo è stata infatti siglata la “Carta del Sole” per consacrare l'impegno a mettere a punto il progetto. A firmarla, sono stati i responsabili di Anest (Associazione nazionale per l’energia solare termodinamica) e Fred Sicilia (Forum regionale energia distribuita) insieme al Ministero dell'Ambiente, Confindustria e Fondazione Sicilia. In senso tecnico la struttura si chiama "centrale a solare termodinamico e integrata a biomasse":il costo è di duecento milioni di euro, occuperà 150 persone e per costruirla ci lavoreranno mille operai in 3 anni.


Un impianto di questo genere (“a sali fusi”) già esiste: è il modello realizzato da Enea ed Enel nell'impianto "Archimede" a Priolo Gargallo, per un potenza di soli cinque megawatt. Quello catanese sarà il primo caso di centrale di maggiori dimensioni, a misura di città. Perché su un metro quadrato di terreno assolato nella regione sicula si possono ottenere due megawattora l’anno, rispetto alla media di 1,6 del resto d'Italia. Ovvero, è sufficiente una zona di un km quadrato per soddisfare le esigenze elettriche domestiche di più di ventimila famiglie (l’equivalente di una cittadina grande come Viterbo o Savona) installando una potenza di più di 20 megawatt.

martedì 28 agosto 2012

In Corea si progetta una batteria record per le auto elettriche

Soltanto pochi secondi potrebbero rivoluzionare il mercato delle automobili elettriche. Gli scienziati facente parte dell'Ulsan Institute of Science and Technology in Corea hanno comunicato di aver realizzato una batteria che capace di ricaricarsi ben 120 volte più in fretta di quelle agli ioni di litio che attualmente sono equipaggiate all'interno delle macchine elettriche. Se questa scoperta entrasse nel ciclo industriale si tratterebbe di una rivoluzione epocale in quanto si eliminerebbe uno dei principali ostacoli all'attuale diffusione dell'auto a zero emissioni: il tempo di ricarica completo troppo lungo (da tre fino a otto ore). 

Ad oggi nel caso più ottimistico si era riusciti ad abbattere questa tempistica fino ad un tempo di mezz'ora. Tecnicamente la batteria messa a punto in Corea del Sud è così veloce perchè si utilizzano nanoparticelle imbevute in una soluzione di grafite che costituiscono una rete di percorsi conduttivi che trasportano la corrente in tempi record. Inoltre, gli stessi scienziati hanno garantito che questo sistema non diminuisce la capacità o la durata del dispositivo. In pratica, le prestazioni sarebbero le stesse. Adesso aspetta ad uno o più costruttori aggiudicarsi questo brevetto ed il connazionale Gruppo Hyundai potrebbe essere tra i più probabili acquirenti insieme al giapponese Toyota.

fonte: http://www.omniauto.it/magazine/20919/auto-elettrica-i-coreani-hanno-inventato-la-batteria-che-ricarica-lauto-in-30-secondi