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martedì 2 ottobre 2012

Luoghi da visitare: DELHI (da RepubblicaViaggi)

La new economy assedia Delhi dalla periferia, con grattacieli e centri commerciali e nuovi condomini che il turista non riuscirebbe neanche a immaginare immerso nella quiete dell'Akshardham o del Lotus Temple, mete di pellegrinaggi hindu. The incredible India, quella della pubblicità, esplode nei mercati, trabocca dalle viuzze della città vecchia, stupisce nelle zone archeologiche. Al tramonto, nelle giornate limpide di dicembre e gennaio, quando le cupole di Jama Masjid disegnano un armonioso skyline e il Red Fort e le vestigia della dinastia moghul si accendono di un rosso più intenso, Delhi smette di essere il miraggio dell'imperialismo britannico e torna India in tutto e per tutto.


La passeggiata nel labirinto della vecchia Delhi è un’esperienza da non perdere. Una volta che avrete raggiunto il Forte Rosso, tutti i monumenti sono raggiungibili a piedi. Prendetevi del tempo per visitare Jama Masjid, ovvero la grande moschea fatta erigere da Shah Jahan nel 17simo sec. per le preghiere del venerdì. Il piazzale delimitato da quattro torri e due minareti alti 40 metri può accogliere fino a venticinquemila fedeli.


Delhi offre una grande quantità di mercati, coperti o all’aperto. Il Khan Bazar, a South Delhi, è quello dove i turisti indugiano più volentieri. Il negozio Fabindia (artigianato, stoffe, sari e articoli per la casa) è affollatissimo. Il Sunder Nagar Market è per chi è a caccia di antiquariato. Lì ci sono anche i due migliori negozi di tè di Delhi, Regalia e Mittal Tea House.


Il celebre ristorante Varq è all’interno del Taj Mahal Hotel. Se ritenete la cucina indiana troppo grassa, troppo speziata, piena di indigeribili fritture, questo è il luogo adatto per ricredervi. L’hotel che lo ospita, (la catena Taj è una delle più prestigiose in tutto il subcontinente indiano), è già di per sé una garanzia. Chiamarla nouvelle cuisine sarebbe riduttivo; per la scelta e la descrizione dei piatti (menù di carne, pesce o vegetariano) meglio affidarsi alle generose descrizioni del carismatico sottocuoco Manoj Kumar Goel.


Con l'asfalto umido e la foschia che il sole fatica a diradare, all'alba e nella stagione dei monsoni, Delhi sembra una capitale europea. Se da un piano alto del Taj Mahal Hotel guardate verso India Gate, avrete il vostro Arco di Trionfo. Se attraversate Connaught Place, sarete al centro del piano urbanistico concepito per gli inglesi dall'architetto Edwin Lutyens - una città del Nordeuropa presa d'assalto da jeanserie e fast food. Solo il clima rovente e umidissimo, le palme, i tuk tuk gialloverde e i risciò che zigzagano tra le vecchie Ambassador e le automobili di nuova generazione danno la certezza di essere in un altro continente. New Delhi, con i suoi 14 milioni di abitanti, ci tiene a mantenere alto lo status di capitale. I giardini sono curati nei minimi particolari, il traffico è regolare se lo paragoniamo a quello di Mumbai o Calcutta, le zone commerciali pulite più volte al giorno da infaticabili gruppi di spazzini...(CONTINUA...)
( a cura di giuseppe videtti di ' la repubblica - viaggi ' )
fonte: http://viaggi.repubblica.it/articolo/delhi-dove-l-india-incrocia-l-europa/226308?ref=HRLV-7

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