Grossi personaggi del mondo tecnologico nell'elenco dei sostenitori della causa LGBT. Microsoft, Facebook, Google e poi anche Amazon dichiarano pubblicamente la loro posizione favorevole sui matrimoni omosessuali. E oltre a metterci la faccia, aprono la borsa: Jeff Bezos, patron di Amazon, ha infatti donato al comitato promotore del referendum due milioni e mezzo di dollari, raddoppiando la cifra a disposizione delle associazioni gay per promuovere la consultazione.
Del resto Obama è a favore, e le grandi corporation tecnologiche seguono la tendenza progressista del Presidente, che punta a essere rieletto lanciando nuovi diritti. A inizio luglio, Microsoft ha contribuito economicamente per la stessa iniziativa, sborsando 200 mila dollari, oltre dieci volte meno di Bezos, ma l'importante (forse) è il pensiero, anche perché per il colosso di Redmond è tempo di bilanci in rosso. E in tempi recenti, Facebook ha attivato una funzionalità del social network per poter far risultare sposate anche due persone dello stesso sesso.
A testimonianza dell'avvenuto matrimonio c'è un'icona che mostra due sposi o due spose, a seconda della tipologia di coppia. E anche Google si è attivata: la campagna "Legalise Love" punta secondo Mountain View a "promuovere condizioni più sicure per le persone gay e lesbiche, all'interno e all'esterno dell'ambiente lavorativo, in paesi con leggi anti-omosessualità". Insomma Google fa pressione sui governi, per filantropia e anche per questioni tecniche: tra i dipendenti di Mountain View non mancano gli omosessuali, e gestire gli spostamenti dei dipendenti gay con relativo coniuge in paesi che non accettano le unioni è un problema serio. All'elenco dei big tecnologici impegnati nella causa per adesso manca il nome di Apple.
fonte:http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/08/01/news/i_grandi_del_web_schierati_coi_gay_anche_bezos_dopo_fb_e_google-40026850/
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