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lunedì 20 giugno 2016

'The Nice Guys': pallottole e gag negli anni Settanta

1977, Los Angeles: il detective privato Holland March viene ingaggiato per ritrovare una porno-attrice già deceduta e scopre che una ragazza scomparsa di nome Amelia Kutner potrebbe essere coinvolta nel caso; Jackson Healy, ex-poliziotto, ora picchiatore a suon di cazzotti, è stato incaricato dalla stessa Amelia di tenere Holland alla larga. I due si ritrovano loro malgrado a fare squadra per sventare un enorme complotto. The Nice Guys si rivela un giallo solido, caratterizzato da un’ironia accattivante e un ritmo scorrevole, da personaggi umani (ai quali ci si affeziona fin da subito) e da una giusta dose di tematiche di natura ambientale ma anche politico-economica. 


Se siete alla ricerca di un po’ di azione, condita da umorismo e Ryan Goslyng non lasciatevelo scappare. In questo film spensierato in cui non ci si ferisce mai e la morte dei cattivi non pesa, la sceneggiatura sì diverte a usare gag all’inizio per trasformarle in piccoli tormentoni che tornano fino alla fine del film, aumentandone il divertimento, crea un mondo e un vocabolario unico dei protagonisti (la maniera in cui fanno arbitrariamente riferimento ad Hitler), inventa nuove dinamiche comiche che non conoscevamo (il confondere quel che si è sognato con quel che è stato davvero detto) e condisce il suo scemo comico (Gosling) con un tono e una spacconeria tutte sue. Presentataci come semplice spalla dei due detective, anche Holly riesce a conquistare con la sua schiettezza un posto da comprimario nel film, non solo in termini di minutaggio ma anche a livello di importanza per lo scioglimento dell’intreccio. Finalmente il personaggio femminile, spesso ridotto al classico ostaggio, abbia fatto uso delle sue qualità, diventando protagonista sia delle scene più adrenaliniche sia dei passaggi di ragionamento che avvicinavano protagonisti e spettatori alla soluzione del mistero. 


The Nice Guys conserva l'ambiente (Los Angeles) e la coppia scombinata che combina a meraviglia Russell Crowe e Ryan Gosling, catapultati nel mezzo di un intrigo complesso e agitato da delitti, fughe, incidenti, cospirazioni di palazzo. Il primo abbondante abbandona il ruolo del guerriero invincibile, cedendo all'alcol ma tirando (sempre) pugni ben piazzati, ribaltando avversari e rovesci esistenziali, perché Crowe conosce solo destini eroici. Meno eroico ma altrettanto energico, Ryan Gosling tiene testa all'epicità del socio che gli rompe un braccio ma li copre le spalle. Se al detective di Crowe spetta il ruolo di peso contro cui frange ogni tentativo di attacco nemico, a Gosling compete la leggerezza della 'sagoma da attraversamento'. 


Precipitato una, due e tre volte, come i personaggi dei cartoni animati è immortale, attraversa muri e finestre, vola in piscina, rovina al suolo, scivola lungo la collina rialzandosi sempre e ripetendosi in quel 'per sempre'. Eroi di diversa fattura e differente attitudine, Healy e March sono obbligati a collaborare per sgominare l'avversario comune scoprendosi da (sotto)genere amici e solidali. Ma non così presto perché il contrasto tra i due produce energia comica, dialoghi esilaranti e una reciprocità contagiosa. 

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