Finisce l'era della Radio Fm: entro la fine dell'anno appariranno i primi programmi diffusi via etere con la nuova tecnologia dai grandi network. La radio si ascolterà mediante il Dab, ovvero il sistema del 'digital audio broadcasting'.
È l'inizio di un sentiero che, contemporaneamente a quello che sta accadendo in tutta Europa - dove le trasmissioni Dab sono iniziate da qualche tempo - porterà la radio digitale anche nel nostro Paese, così com'è accaduto per la tv. "Finalmente il digitale radiofonico dopo l'Europa arriva definitivamente in Italia grazie all'impegno di un gruppo di importanti editori radiofonici privati nazionali", ha affermato Fabrizio Guidi, presidente del Club Dab Italia, società composta da alcune delle più importanti realtà radiofoniche private nazionali (Radio DeeJay, Radio Capital, M2o, R101, Rds, Radio 24, Radio Radicale e Radio Maria).
Cosa cambia per gli ascoltatori? Innanzitutto gli oggetti attraverso i quali ascolteremo la radio, i ricevitori. Quelli attuali, analogici, ricevono i segnali dell'Am e soprattutto dell'Fm. Quelli nuovi saranno, invece, in grado di catturare anche i segnali digitali. Il cambiamento consentirà di ricevere le trasmissioni delle emittenti senza alcuna interferenza, con una qualità audio pari a quella di un cd. Il che, considerando che oggi circa il 70 per cento dell'ascolto radiofonico avviene in mobilità (soprattutto in macchina), e che la frequenza delle radio Dab resta stabile e non cambia con il movimento, è decisamente un grande passo avanti. Oltretutto, la trasmissione digitale consente di mandare ai ricevitori altri dati, testi e immagini, trasformandola in una "visual radio" che, soprattutto per le informazioni sul traffico, può essere uno strumento particolarmente utile in auto.
"Il fatto che questo "futuro digitale" cominci solo ora la dice lunga su quanto la radio venga considerata il parente povero del mondo della comunicazione", tiene a sottolineare Linus, direttore di Radio DeeJay. "Questa rivoluzione è stata affrontata dai legislatori con un po' di pigrizia. Per fare un paragone, è come se la tv fosse ancora rimasta ai tempi della videocassetta". Insomma, la radio si aggiorna e inizia il suo cammino verso una nuova era, senza invecchiare mai: "È una cosa che dico sempre quando ogni tanto vedo attaccare i manifesti funebri per la radio, sempre sul punto di "essere sostituita" da qualcosa di nuovo", conclude Linus. "La gente sovrappone l'immagine dell'apparechio al prodotto, che invece è impalpabile e può essere infilato in qualsiasi terminale. La radio la puoi miniaturizzare e inserire nel cellulare o in un tablet, in un computer o in una tv, per cui sopravviverà di certo. Si trasformerà ancora, diventerà modernissima e digitale, sopravviverà a noi e anche ai nostri nipoti...".
fonte: http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/11/13/news/radio_digitale-46507831/
L'1% decide, mentre il 99% paga, si rompe le palle e subisce i disagi di ogni cambiamento... Ma perchè, hai paura del cambiamento ?! MAVAFF...
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