Analizzando a fondo una mappatura completa del Dna dell’uomo di Denisova, un gruppo di ricercatori ha notato che alcuni suoi geni sono rinvenibili ancora oggi nell’uomo moderno. L’uomo di Denisova era uno stretto parente dell’uomo di Neanderthal. I suoi geni, a quanto pare, sono correlati soprattutto alla pelle scura e ad occhi e capelli marroni.
Lo studio è stato svolto dagli scienziati dell’Istituto di Antropologia dell’Evoluzione del Max Planck a Lipsia, guidati da Svante Paabo. La ricerca ha anche messo in evidenza che si tratta di coloro che vivono nelle isole del Sud-Est asiatico, compresi malesiani e aborigeni australiani, i quali condividono più geni con gli uomini di Denisova.
La ricerca è stata possibile confrontando il Dna dell’uomo di Denisova con il genoma dell’uomo di Neanderthal e undici uomini moderni provenienti da luoghi diversi della Terra. Le analisi mostrano anche che le variazioni genetiche degli uomini di Denisova erano estremamente basse, più basse rispetto agli uomini moderni, suggerendo che sebbene questo gruppo di uomini arcaici fu presente in larghe regioni dell’Asia il gruppo non crebbe mai molto numericamente. I resti appartenevano a una ragazza di un gruppo di esseri umani arcaici sconosciuto fino ad allora e che fu chiamato uomo di ‘Denisova’ dal luogo in cui furono trovati i frammenti.
Documenti fossili dell’uomo di Denisova ce ne sono pochi, dicono gli scienziati, l’esistenza di questo gruppo venne alla luce soltanto nel 2010, quando fu analizzato il Dna estratto da un pezzo di un osso di un dito e due molari scoperti nella grotta di Denisova sui monti Altai della Siberia meridionale.
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