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lunedì 5 novembre 2012

Sistema di pneumatici collegati per frenare gli uragani

Uragani della consistenza di Sandy potrebbero essere frenati grazie all'ausilio di un sistema semplice e poco costoso che si avvale di vecchi pneumatici usati. Stephen Salter, ovvero un ingegnere marino inglese professore all'Università di Edimburgo (Scozia), ha brevettato insieme a Bill Gates, guru di Microsoft, e Nathan Myhvrold una metodologia che adopera migliaia di gomme legate insieme il cui scopo è mantenere la temperatura degli oceani al di sotto di 26,5 gradi centigradi, la temperatura oltre cui si formano gli uragani.


Il brevetto di Salter - un pioniere della ricerca sull'energia ricavata dalle onde - prevede che la catena di gomme sostenga tubi giganti di plastica a cento metri di profondità. L'azione delle onde sulla superficie degli oceani forzerebbe l'acqua più calda in profondità mescolando così le acque e facendo scendere la temperatura di superficie a meno di 26,5 gradi. Il sistema verrebbe installato lungo il 'corridoio' dell'Atlantico in cui i peggiori uragani hanno origine. Lo scienziato è adesso a caccia di fondi e collaborazioni per quanto concerne il lato oceanografico e climatico delle ricerche. "Se riusciamo a raffreddare la superficie marina, possiamo calmare gli uragani. La mia stima è che ci sarebbe bisogno di 150 o addirittura 450 di queste strutture. Galleggerebbero mandando segnali radio in maniera che nessuno ci si possa scontrare contro". La soluzione consente di mantenere la temperatura degli oceani al di sotto di quella considerata a rischio.


L'idea di quello che ormai è noto come il 'Salter Sink' era stata presentata per la prima volta negli Stati Uniti ad un incontro sugli uragani organizzato dopo Katrina. A raccoglierla era stata Intellectual Ventures, un'azienda di Seattle gestita da Myhrvold e finanziata da Bill Gates che compra e ottiene la licenza di vari brevetti e invenzioni. In un suo comunicato, la società ha comunicato: "Il concetto del Salter Sink è semplice e gigantesco allo stesso tempo. Ha catturato la nostra immaginazione. Abbiamo fatto alcuni esperimenti e calcoli per validare l'idea ma ulteriori ricerche sono necessarie da parte di esperti nel campo dei cambiamenti climatici e dell'oceanografia e per questo abbiamo bisogno di nuovi partner nel progetto".

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