Le cellule staminali sono utili anche nei trapianti. Un'èquipe medica le ha impiegate due anni fa a Londra sotto forma di spray su una trachea: dopo aver rimosso le cellule del donatore, sono state spruzzate sulla struttura cartilaginea rimasta.
Così si è assicurata la compatibilità col ricevente, un bambino inglese di dodici anni: la nuova trachea è stata '' letta '' dal sistema immunitario come propria perchè era ricoperta con cellule staminali prelevate dal suo stesso midollo osseo. Il sistema mostra i miglioramenti più visibili se somministrato ogni due settimane: la ferita si riduce velocemente, a partire dal momento in cui inizia la cura.
Nello spray rivoluzionario e innovativo la composizione è a base di cheratinociti, fibroblasti e fibrinogeno ancora vitali. Oggi i risultati sono buoni: la trachea '' ingegnerizzata '', che non ha dato origine a rigetto, si è integrata perfettamente. Si è dunque fatto a meno del tubo tracheale, il quale provocava emorragie. Lo studio è stato pubblicato su '' The Lancet ''. Ora che l’efficacia e la sicurezza del trattamento sono state testate, i ricercatori dovranno valutarne l’effettiva utilità come trattamento di routine e i costi.
Per quanto riguarda un altro studio sulle staminali, per curare ferite o ulcere cutanee potrebbe presto essere disponibile uno spray che spruzza un leggero strato di cellule della pelle. Il nuovo ritrovato è stato infatti testato con successo da un team di ricercatori dell’Università di Miami e dell’azienda Healthpoint Bioterapeutics.
Durante questo studio un unico spray topico costituito da cellule viventi della pelle è stato utilizzato per il trattamento delle ferite. Le cellule viventi del farmaco interagiscono con le cellule del paziente favorendo la guarigione delle ferite. In questo studio è stato determinato anche il dosaggio ottimale di fibroblasti e cheratinociti da utilizzare nel preparato che ha notevolmente accelerato la guarigione.
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